sabato 11 giugno 2011

Quando la classe,"operaia",vince il Premio Strega

Scrive Pennacchi nell'introduzione a uno dei suoi figli,Mammut,cosi' ama infatti definire i suoi romanzi: L'operaio e' prima di tutto una persona,ma questo nelle fabbriche se lo scordano spesso.Quando quella persona si mette la tuta,tutti la dentro gli danno del tu,se invece avesse avuto il camice o la giacca tutti gli avrebbero dato del lei.Ho cominciato a scrivere questo libro la sera del 3 novembre 1986 all'eta' di 36 anni compiuti e cinque mesi dopo che era morto mio padre.L'ho scritto a penna,con una penna stilografica a cartucce blu, comprata alla Standa,su tre quadernoni grossi.Ho finito il 26 giugno del1987.Intanto m'ero scritto, visto il periodo di cassa integrazione all'università.Poi mi hanno richiamato in fabbrica e l'università l'ho finita lavorando di notte alle bicoppiatrici con i miei compagni,che mi aiutavano sul lavoro anche se ogni tanto mi pigliavano in giro:"Ma a che ti servirà tutta sta scienza?".La cassa integrazione diventa una vera pacchia al secondo o al terzo anno.Ma nei primi due,specie se non hai un lavoretto sotto mano,vai adormire tutte le sere con la speranza di un infarto.



 
Mi sono laureato in Lettere alla Sapienza di Roma il 27 aprile del 1994 con 110 e lode e assieme a me c'era tutto il Consiglio di  Fabbrica della Fulgorcavi la ditta in cui facevo sindacato e lavoravo.
Se quando entri per la prima volta in fabbrica hai la foruna di trovare un caporeparto educato, la tua vita puo' anche scorrere tranquilla, ma se per disgrazia ,trovi un caporeparto incolto e arrogante e tu al momento dell'assunzione hai firmato un contratto che limita il tuo diritto di sciopero e devi aderire solo agli scioperi proclamati dai sindacati "autorizzati",bene la tua vita è alla completa mercè,otto ore al giorno,di quel "testa di cazzo".
Prima Marchionne e i suoi compagni capiscono queste elementari cose,e meglio è per tutti.Non si puo' stravincere,non si puo' tirare la corda,prima o poi la gente si incazza.
Dice:"E l'azienda?".Io all'azienda gli voglio piu' bene di te.Io ho solo quella.Non sono un suo nemico.Io sono il suo principale alleato,la sua prima ricchezza,se solo mi sa prendere.
Si chiama democrazia.

Antonio Pennacchi vincera' il  Premio Strega nel 2010.


Consiglio questo romanzo,a tutti i "Cesare Benassa",che hanno la tuta blu nell'anima, e la trattativa nel sangue e mando un forte abbraccio ai miei compagni dell'Aicon che stanno vivendo la stessa situazione descritta nel romanzo di Pennacchi.

Luca Mandanici

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