giovedì 16 giugno 2011

La loggia massonica P4. L'Italia che non vuole voltare pagina.

La clamorosa inchiesta sulla P4 fa le sue prime vittime,da un lato Luigi Bisignani,dall'altro Afonso Papa,entrambi senza ombra di dubbio risultano essere"poteri forti dello Stato".

Luigi Bisignani (Milano, 1953) è un imprenditore italiano.

Figlio di un manager della Pirelli, si laurea in economia e si trasferisce a Roma, dove, giovanissimo, inizia a lavorare come capo dell'ufficio stampa del ministro del Tesoro Gaetano Stammati nei governi presieduti da Giulio Andreotti tra il '76 e il '79 e come cronista per l’agenzia Ansa.
Executive vice president for international business del gruppo Ilte Pagine Gialle, e' autore di diversi romanzi, tra cui Il sigillo della porpora e Nostra signora del Kgb.

È ritenuto uno degli uomini più potenti d'Italia[1], anche in virtù dei suoi contatti con membri di primo piano della scena politica nazionale. Ex compagno di Daniela Santanchè, mantiene stretti rapporti, tra gli altri, con Gianni Letta.E' il fratello di Giovanni Bisignani.

Giovanni Bisignani (Roma, 1946) è un manager italiano, è stato direttore generale della International Air Transport Association, carica che ha lasciato il 7 giugno 2011 in favore di Tony Tyler. Bisignani, durante il meeting annuale della IATA svoltosi a Singapore, è stato insignito del titolo di "direttore generale emerito" .
Dopo la laurea all'università La Sapienza di Roma, consegue la specializzazione in business administration ad Harvard. La sua attività professionale inizia proprio negli Stati Uniti alla First National City Bank. Torna in Italia e fino al 1976 lavora all'ufficio programmazione economica dell'Efim, successivamente passa all'Eni. Lascia la multinazionale italiana nel 1979 per trasferirsi all'Iri chiamato da Pietro Sette. Assume l'incarico di direttore centrale per l'estero con l'arrivo del nuovo presidente Romano Prodi. Proprio Prodi lo vuole amministratore delegato quando rinnova i vertici della compagnia aerea Alitalia, accanto al presidente Carlo Verri (che morirà prematuramente in un incidente stradale). Resta alla cloche dal 1989 al 1994, quando verrà sostituito da Roberto Schisano. Dopo una breve parentesi alla Tirrenia, torna ad occuparsi di trasporto aereo prima all'Opodo (agenzia di viaggi online costituita dalle principali compagnie aeree europee), poi alla Iata, l'associazione che racchiude le 230 compagnie aeree mondiali. Dal 2002 ne è direttore generale.

Nel 1981 il  nome di Luigi Bisignani compare negli elenchi della loggia massonica P2 rinvenuti a Castiglion Fibocchi. Le cronache raccontano che lui in persona detta la notizia all'Ansa, per la quale già da qualche anno è redattore e si occupa di massoneria. Negherà sempre di essere stato iscritto alla loggia - anche e giustappunto adducendo una contiguità ad essa dettata esclusivamente da interessi
ed attività propri della specializzazione giornalistica intrapresa.
Nel 1992 Bisignani è direttore delle relazioni esterne del gruppo Ferruzzi (azionista di maggioranza della Montedison). Nel 1993 la Procura di Milano chiede il suo arresto per violazione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti nell'inchiesta Enimont. Il 7 gennaio '94 Bisignani si costituisce a Milano e viene interrogato. Nel 1998 la Cassazione conferma la sua condanna a due anni e sei mesi. A seguito della definitiva condanna, nel 2002 viene anche radiato dall'Ordine dei giornalisti.

Il suo nome compare nell'Inchiesta Why Not del pm Luigi De Magistris.

Un’altra ordinanza, questa volta di custodia in carcere, è stata firmata dal gip Luigi Giordano a carico di Alfonso Papa, che da magistrato ha rivestito importanti incarichi al ministero della Giustizia e dal 2008 è deputato eletto nel Pdl. Il provvedimento è stato trasmesso alla Camera con la richiesta di autorizzazione all’arresto. Una terza misura, sempre degli arresti in carcere, riguarda un personaggio meno noto - il sottufficiale dei carabinieri Enrico Giuseppe La Monica - che tuttavia nella vicenda riveste un ruolo centrale; avrebbe fornito agli altri due indagati le informazioni riservate su inchieste della magistratura che sarebbero servite ai presunti complici per realizzare ricatti o ottenere favori, gestire appalti e nomine. Tutto ciò in cambio della promessa di essere «sponsorizzato» per essere inserito nei ruoli dell’Aise, i cosiddetti servizi segreti militari.

Bisignani è indicato come «dirigente d’azienda, mediatore e procacciatore d’affari, di fatto ascoltato consigliere dei vertici aziendali delle più importanti aziende controllate dallo Stato (Eni, Poligrafico dello Stato, Rai ecc), di ministri della Repubblica, sottosegretari e alti dirigenti statali».

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